Un approccio integrato

Area Clinica

La Dott.ssa Michela Elisa Dall’Olio si occupa di: Terapia individuale e di Coppia, Disturbi d’Ansia e di Panico, Depressione, Sessuologia e Disfunzioni sessuali, Crisi esistenziali, Autostima e Valutazioni psicodiagnostiche.

Si occupa anche di Relazionali Familiari, Sostegno alla Genitorialità e di Disagio Giovanile (infanzia e adolescenza).  

Ciò che conta non risiede tanto nell’origine, nella prima manifestazione dei sintomi, quanto piuttosto nel significato del sintomo stesso. Forse i sintomi svaniranno soltanto quando tale messaggio verrà capito.
(I. Yalom)

Chi è lo Psicologo?
Lo psicologo è un professionista che si occupa della salute mentale e del benessere della persona, del gruppo, degli organismi sociali e delle comunità utilizzando strumenti diagnostici, di prevenzione, cura e riabilitazione scientificamente validati.

Chi è lo Psicoterapeuta?
Lo psicoterapeuta è il professionista psicologoo anche medico, che ha conseguito una specifica formazione professionale di durata almeno quadriennale, presso scuole pubbliche o private riconosciute.
Lo Psicologo abilitato all’esercizio della Psicoterapia è in possesso di una specifica Specializzazione in Psicoterapia, formazione post-universitaria di quattro anni. Tale formazione consente l’acquisizione di metodologie precipue per il trattamento delle patologie in ambito psicologico: negli anni sono stati sviluppati al riguardo diversi orientamenti teorici e di intervento che utilizzano strumenti di cura in parte differenziati per affrontare i diversi disturbi nella loro specificità.

(Fonte sito Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna)

La dott.ssa Michela Elisa Dall’Olio utilizza l’orientamento Interattivo-Cognitivo.

“In Psicoterapia, il Modello Interattivo-Cognitivo integra, entro un riferimento costruttivista di tipo sociopsicologico (interazionismo simbolico), le metodiche cognitiviste e della terapia strategica.
Il modello configura i comportamenti e gli stati mentali problematici come tentativi disfunzionali di adattamento dell’organizzazione individuale ai diversi sistemi interattivi ed ai relativi contesti, siano essi intrapersonali o interpersonali, psico-biologici o socio-psicologici.
L’ottica interazionista attribuisce un ruolo significativo ai processi semiotici e pragmatici, culturali e situazionali attraverso cui le persone costruiscono le forme del loro disagio e le loro soluzioni devianti. L’obiettivo della psicoterapia interattivo-cognitiva é pertanto quello di modificare il sistema di costrutti, personale e/o contestuale, presenti nell’organizzazione mentale e comportamentale, generativo di situazioni conflittuali, di sofferenza soggettiva o di inadeguata integrazione sociale.
Il modello proposto é pluralista, nel senso che assume un atteggiamento di apertura teorica e disciplinare, integrando in un costante processo di crescita e di verifica, le prospettive e pratiche della psicoterapia, compatibili sul piano epistemologico e metodologico.
La Psicoterapia Interazionista è quindi l’insieme dei metodi e delle tecniche psicologiche che utilizzano, in modo coerente al modello prescelto (teoria della mente e dell’agire umano), i procedimenti relazionali e comunicativi atti a modificare:

  • il sistema di costrutti personali e relazionali, cognitivi e percettivi, emotivi e linguistici, generativi di problemi sintomatici, difficoltà interpersonali, sofferenze soggettive;
  • i modi di agire disfunzionali rispetto al proprio benessere, agli altri ed al mondo, entro determinati contesti culturali, sociali, relazionali.

I metodi e le strategie fanno riferimento a protocolli di intervento che utilizzano tecniche semiotiche e narrative, interattivo-strategiche e olistico-somatiche. Tecniche attraverso le quali vengono utilizzati procedimenti comunicativi e relazionali adeguati a modificare l’organizzazione degli schemi relazionali, le rappresentazioni di sé, le narrazioni personali, la gestione dei propri problemi”.

[Fonte: Istituto di Psicologia e Psicoterapia di Padova]

PSICOTERAPIA

La psicoterapia è un intervento che mira ad aiutare una persona che si trova in un momento di crisi o di sofferenza e non riesce a capire quale sia la causa di questo stato o come trovare sollievo per ristabilire equilibrio e benessere nella propria vita.
La psicoterapia è, dunque, uno spazio di ascolto e di sostegno nel quale il terapeuta lavora con il cliente per individuare la problematica centrale che crea malessere, promuovendo strategie per accrescere il benessere e migliorare la qualità della vita.
Il trattamento psicoterapeutico è finalizzato al conseguimento della migliore realizzazione di se stessi, delle proprie capacità e potenzialità; all’aumento della conoscenza di sé e l’accettazione dei propri limiti; alla riduzione della sofferenza psicopatologica.
La psicoterapia è un percorso che può essere intrapreso anche da persone che non soffrono di un disagio in particolare, ma che hanno il desiderio di imparare a conoscersi e rendersi più consapevoli di alcuni aspetti di sé.
Rivolgersi ad uno psicoterapeuta significa dare ascolto ad un’esigenza importante ed intima, che comporta due passaggi complementari: il primo è prendere coscienza del proprio stato di malessere o di bisogno e il secondo passaggio consiste nell’assecondare il desiderio di stare meglio e di occuparsi di sé.

Sono molteplici le situazioni che possono motivare la richiesta di una consulenza psicologica: spesso le difficoltà della vita stessa o situazioni di disagio derivate da eventi specifici (lutti, separazioni, cambiamenti improvvisi, problematiche lavorative) oppure da sintomi specifici (ansia, panico, insonnia, depressione, paure, ossessioni) che non permettono di stare bene, che creano disagi e che si protraggono nel tempo, interferendo con la vita non riuscendo a gestirli. In questi momenti è necessario rivolgersi a uno “specialista della mente”, una figura professionale che ci aiuti a comprendere meglio cosa ci sta accadendo e ad avere una maggiore consapevolezza di noi e di ciò che ci circonda.

Sudorazione continua, stati di agitazione, tremolio alle mani in situazioni importanti possono svelare stati d’ansia
L’ansia è una risposta fisiologica dell’organismo attraverso la quale viene segnalato un disagio o un conflitto interiore della persona. Molto spesso l’ansia ha un’origine psicologica, e la sua risoluzione è legata a un lavoro di rielaborazione personale e profondo da parte della persona coinvolta piuttosto che attraverso l’uso esclusivo di farmaci.
Le forme di ansia più ricorrenti sono gli attacchi di panico, le fobie, i pensieri ricorrenti ossessivi o un continuo stato di indecisione e di dubbio.
Tutti noi siamo soggetti a stati d’ansia, di impatto più o meno forte, e a volte questi stati rendono complicato il vivere quotidiano fino ad arrivare, ad inibire, ostacolare e limitare lo svolgimento di normali attività quotidiane. L’espressione della paura è la modalità principale attraverso cui l’organismo segnala la necessità di prendersi cura del proprio disagio. 

Trattamento e Cura

Un percorso psicologico e dunque una terapia focalizzata dapprima sulla gestione e poi dal superamento dell’ansia, aiuta a riappropriarsi del piacere e della sicurezza di compiere le azioni quotidiane, e a saper gestire gli eventuali blocchi in cui, chi, soffre di stati d’ansia, incorre. L’attenuazione e la successiva remissione dei sintomi porta il soggetto coinvolto a sperimentare un nuovo benessere psicologico, che influisce positivamente sulle relazioni, sul funzionamento lavorativo, e su una migliore predisposizione ad affrontare la quotidianità e la sua complessità.

Gli attacchi di panico sono episodi durante i quali, chi ne soffre, è preda di una forte ansia e paura molto intensa, senza un apparente pericolo.
Gli attacchi di panico sono stati di ansia acutissima, che insorgono per lo più inaspettatamente e che portano a provare sensazione di morte imminente, perdita del controllo o paura di impazzire. Durante gli attacchi sono presenti numerosi sintomi fisici che allarmano la persona, come fatica a respirare con senso di oppressione toracica, dolore al petto, tachicardia e vertigini.
Gli attacchi di panico variano tra loro sia per intensità, che per gravità. Possono avere una frequenza moderata e presentarsi, ad esempio, una volta alla settimana per mesi, oppure essere più frequenti (anche uno al giorno) ma presentarsi per settimane e poi non ricomparire per lunghi periodi di tempo.

I sintomi più comuni riferiti dalla maggior parte delle persone sono: palpitazioni o tachicardia, sudorazione, oppressione al petto, tremori, sensazione di fiato corto o di fatica nel respirare, sensazione di soffocamento, dolore retrosternale, nausea o dolori addominali, vertigini, sensazione di instabilità, testa leggera o sensazione di svenimento, brividi o vampate di calore, parestesie (sensazioni di formicolio o di intorpidimento), derealizzazione (sensazioni di irrealtà) o depersonalizzazione (sentirsi separato da se stesso), sensazione di perdita del controllo o di “diventare matto”, paura di morire.

Questi sintomi possono comparire tutti contemporaneamente ma è più frequente che i sintomi non si manifestino tutti insieme e ogni episodio di panico potrebbe manifestare sintomi diversi dal/i precedente/i.

Trattamento e Cura

Si suggerisce un percorso di Psicoterapia integrata: Terapia ad Indirizzo Interattivo Cognitivo e Terapia Breve Strategica. La terapia farmacologica va presa in considerazione caso per caso a seconda della gravità e della frequenza dei sintomi.

Capita di sentirsi tristi, malinconici, giù di corda ma ciò di solito non ha a che fare con la depressione perché questi stati sono transitori e di norma contestuali a un evento o a un episodio e si dissolvono nel giro di qualche giorno.
Gli episodi depressivi e la depressione, invece, permangono per settimane interferendo e limitando lo svolgimento delle attività quotidiane e provocando dolore nella persona e nei suoi cari.
Esistono vari tipi di depressione: Maggiore, Mascherata, Distimia, Post Partum, Stagionale (disturbo affettivo stagionale), Bipolare.
E’ difficile stabilire un’unica causa, pertanto le ragioni specifiche della comparsa della depressione sono tuttora ignote; come nel caso di molte altre patologie si ritiene che la depressione possa essere provocata da un insieme di fattori biochimici, genetici e ambientali.
In alcuni casi un qualche evento specifico, come ad esempio un lutto, una separazione o un divorzio, una diagnosi di malattia, problemi professionali o preoccupazioni legate ai soldi, può far emergere o scatenare una qualche forma depressiva.
La ricerca ha anche dimostrato che alcune risposte potrebbero essere ricercate in campo biologico, esiste ad esempio una qualche forma di famigliarità o variazioni cerebrali legate al delicato equilibrio tra i neurotrasmettitori a livello cerebrale.

Le due correnti di pensiero ipotizzate negli anni si sono focalizzate rispettivamente su

  • ambientali e psicologiche,
  • cause biologiche e genetiche.

I dati oggi disponibili suggeriscono che la depressione sia molto probabilmente una combinazione di tutti questi fattori, magari con peso diverso a seconda dei casi.

Trattamento e Cura

Ricerche che hanno messo a confronto i trattamenti farmacologici e la psicoterapia hanno evidenziato un’equivalenza dei due metodi. Sebbene non ci siano prove a favore di migliori risultati nei trattamenti combinati (farmacologiche e psicoterapeutiche), sarebbe opportuno che tutti i pazienti potessero usufruire di entrambe.
Al momento di trattare farmacologicamente un paziente deve essere fatta un’attenta valutazione del caso. Ove non ci siano trattamenti in atto, in situazioni di fase acuta (con pericolo di vita per la persona) viene in genere prescritto un trattamento farmacologico unito ad una psicoterapia di sostegno. Una volta superata la crisi, sembra avere maggiore significato l’idea di un trattamento psicoterapeutico. Esiste un’ampia gamma di farmaci la cui prescrizione deve essere attentamente valutata per i loro effetti terapeutici e gli effetti collaterali che possono limitare la collaborazione del paziente.

“La sessualità è data dall’integrazione di aspetti somatici, fisici, intellettuali e sociali dell’uomo, arricchisce la personalità e la comunicazione dell’amore (OMS)”

La sessualità è un aspetto cardine del benessere psichico, fisico e sociale di ogni individuo. La sessuologia, per natura stessa della sessualità umana, è scienza crocevia di diverse discipline quali la medicina, la psicologia e la sociologia e ha come obiettivo sia comprendere e spiegare la sessualità (aspetto descrittivo) sia la cura dei disturbi sessuali.

Problemi legati alla sfera sessuale possono avere natura organica, endocrino-andrologica: squilibri ormonali, diabete, abuso prolungato di alcool, disturbi neurologici, effetti collaterali di alcuni farmaci, ecc. E’ sempre importante escludere, attraverso una équipe multidisciplinare, con esami medici specifici, la presenza di disfunzioni organiche.
Accertata la funzionalità fisica, le cause più comuni delle disfunzioni sessuali (es. desiderio ipoattivo, disfunzione erettile, anorgasmia, eiaculazione precoce, dispareunia, vaginismo….) si rivelano dipendenti da fattori di interferenza psicologica ad emotiva: il sesso è spesso strettamente legato ad emozioni quali paura, ansia da prestazione, depressione e problemi relazionali.

Complici le trasformazioni sociali e i modelli irrealistici di femminilità e mascolinità proposti dai media, la sessualità ha inoltre assunto significati sempre più prestazionali (nella ricerca della perfezione fisica, nel bisogno di sentirsi attraenti, nei discorsi e nei comportamenti), è una sessualità esibita e poco vissuta in termini di contatto positivo e profondo con il corpo.
Un malessere associato all’attività sessuale che impedisce o rende spiacevole o dolorosa l’esperienza erotica, genera paura, senso di colpa, vergogna, inadeguatezza e, in alcuni casi, è facile ricorrere all’uso di alcool o altre sostanze psicotrope, come anestetici alla sofferenza.
Rivolgersi ad un sessuologo permette di formulare, in un clima professionale accogliente e non giudicante, una diagnosi multifattoriale e un percorso di cura, in un processo di collaborazione reciproca che consente al paziente di costruire attivamente un nuovo equilibrio con il piacere sessuale.

Servizi Offerti

  • Intervento psico-pedagogico– Molti problemi sessuologici dipendono ancora oggi da scarse o errate conoscenze della sfera sessuale e possono pertanto essere prevenuti o affrontati da una buona educazione. L’intervento psicopedagogico ha come obiettivo offrire al soggetto nuove informazioni, scientificamente valide, all’interno di un legame di fiducia e collaborazione, che possano divenire conoscenze personali, importanti e significative, dalle quali originano cambiamenti nel comportamento sessuale.
  • Terapia mansionale integrata – E’ una terapia breve (in genere dai 4 ai 12 mesi con sedute settimanali o quindicinali) e si propone il superamento delle disfunzioni sessuali attraverso due percorsi paralleli:
  1. L’analisi del vissuto emotivo-psicologico legato al disagio sessuale
  2. La prescrizione di esercizi comportamentali specifici per ciascun disturbo

La vita sessuale soddisfacente viene quindi intesa a diversi livelli:

  • la ricerca di un’intimità e di una complicità di coppia
  • l’educazione alla sessualità e all’affettività, ovvero la trasmissione di informazioni di funzionamento.
  • l’esposizione graduale alle emozioni legate alla sessualità
  • Psicoterapia focalizzata sul disturbo sessuale– percorso di psicoterapia vera e propria dove l’attenzione è particolarmente focalizzata alla rielaborazione costante dei significati legati alla sfera sessuale.

Disturbi della sessualità:
Le problematiche della sfera sessuale sottendono sempre, quando sono di origine psicogena e in assenza di correlati organici, aspetti disfunzionali della vita di relazione e della vita affettiva di coppia. Questo perché la sessualità umana, oltre ad avere implicazioni di carattere bio-medico, è soprattutto “soggettiva”, ossia non può essere mai disgiunta dai significati che le persone attribuiscono alle loro esperienze. In poche parole, la sessualità umana non è mai un fatto meramente “meccanico”, quanto piuttosto essa si caratterizza essenzialmente per un suo coinvolgimento di natura emotiva e psichica, affrontabile proprio attraverso un percorso di psicoterapia individuale o di coppia.

Le difficoltà (psico) sessuali possono manifestarsi come:

  • Disturbi del desiderio, che possono consistere, ad esempio, in una insufficienza libidica o in un’inibizione della risposta sessuale
  • Disturbi dell’eccitazione, che nell’uomo possono esprimersi come difficoltà a raggiungere o a mantenere l’erezione, mentre nella donna possono esprimersi come inadeguata o scarsa attivazione e risposta fisiologica dell’area vaginale, ovvero come difficoltà di lubrificazione e di distensione dei genitali.
  • Disturbi dell’orgasmo, che nella donna assumono i connotati dell’anorgasmia e nell’uomo quelli della difficoltà al controllo dell’eiaculazione e dello scarso appagamento.
  • Disturbi funzionali organo-specifici, quali, nella donna, il vaginismo e, in certi casi la dispareunia; nell’uomo la disfunzione erettile e per taluni aspetti anche l’eiaculazione precoce e l’eiaculazione ritardata.

ORIENTAMENTO SESSUALE
La dott.ssa Michela Elisa Dall’Olio offre un Servizio di Assistenza Psicologica avente l’obiettivo di sostenere le situazioni di disagio incontrato dalle persone, direttamente o indirettamente, coinvolte nelle problematiche riguardanti l’orientamento sessuale.
Viene data risposta sia alle esigenze dei singoli, sia alle richieste delle coppie e delle famiglie che vivono con difficoltà l’omosessualità di uno dei componenti.
Inoltre, si fornisce un supporto psicologico ai genitori che vivono con preoccupazione lo sviluppo dell’orientamento sessuale dei figli nell’infanzia o nell’adolescenza.

Sostegno e Counseling psicologico
Fornire informazioni e chiarimenti sulle questioni legate all’orientamento sessuale e allo sviluppo dell’identità di genere.
Sostenere la persona omosessuale nell’affrontare le problematiche legate alla famiglia, al lavoro e alle relazioni sociali.
Aiutare il/la partner e la famiglia nell’affrontare il complesso e doloroso percorso di accettazione dei problemi annessi all’orientamento sessuale

Psicoterapia e omosessualità
Il percorso psicoterapeutico consente di affrontare le difficoltà legate all’accettazione di se stessi (omofobia interiorizzata), alla rivelazione del proprio orientamento sessuale (outing), alla gestione delle relazioni familiari, sentimentali e sessuali, alla costruzione di una progettualità di vita che risulti soddisfacente.

DISFORIA DI GENERE
Si offre un Servizio di Assistenza Psicologica  per il sostegno nelle situazioni di disagio incontrato dalle persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle problematiche riguardanti l’identità di genere e le transessualità.
Si risponde sia alle esigenze dei singoli, sia alle richieste delle coppie e delle famiglie che vivono con difficoltà la transessualità o la disforia di genere di uno dei componenti.
Inoltre, fornisce un supporto psicologico ai genitori che vivono con preoccupazione lo sviluppo identitario e sessuale dei figli nell’infanzia o nell’adolescenza.

Sostegno e Counseling psicologico 

  • Fornire informazioni e chiarimentisulle questioni legate allo sviluppo psicosessuale e allo sviluppo dell’identità di genere.
  • Sostenere la persona transessuale o transgendernell’affrontare le problematiche legate alla famiglia, al lavoro e alle relazioni sociali.
  • Aiutare il/la partner e la famiglianell’affrontare il complesso e doloroso percorso di accettazione dei problemi annessi all’identità di genere.  

Psicoterapia e transessualità

Il percorso psicoterapeutico si articola per passaggi successivi:

  • Analisi della domandae valutazione della sussistenza dei criteri di eleggibilità rispetto all’avvio del percorso di rettificazione dell’identità di genere (DSM IV-TR/ICD 10): indagine della personalità e del contesto socio-familiare di appartenenza, al fine di evidenziare le motivazioni, le aspettative e le circostanze che hanno portato la persona alla richiesta di riattribuzione di sesso, verificando quanto questa possa inscriversi nel quadro di una problematica di identità di genere.
  • Precedenza alle procedure terapeutiche comunemente adottate in presenza di diagnosi di rilievo psichiatricoo di altre problematiche psicologiche (ad es. tossicodipendenza) la cui risoluzione viene ritenuta prioritaria rispetto alla richiesta di riconversione medico-chirurgica di sesso.
  • Avvio di un progetto di presa in carico integrata e individualizzata, dietro parere concorde degli altri professionisti interessati: endocrinologo, chirurgo plastico, psichiatra.
  • Consolidamento dell’identità di genere soggettivamente percepita attraverso lo sviluppo di un rapporto psicoterapeutico costante, teso alla verifica dell’assunzione di responsabilità nei confronti delle proprie scelte, così come all’elaborazione delle annesse modificazioni ormonali e somatiche e all’approfondimento delle esperienze interpersonali e sociali coinvolte nel percorso di adeguamento dell’identità di genere.
  • Elaborazione del conflitto di identitàe dei conflitti cognitivo-emozionali che si presentano durante il percorso psicoterapeutico.
  • Gestione delle problematiche presenti a livello sessuale e di relazione.
  • Sostegno nel fronteggiare le difficoltà incontrate a livello familiare, sociale e lavorativo.
  • Accompagnamento durante “L’esperienza di vita”nel ruolo di genere prescelto durante il percorso di preparazione alla ri-attribuzione chirurgica di sesso (RCS), secondo modalità e tempi stabiliti in accordo con gli altri professionisti coinvolti (endocrinologo, chirurgo plastico, psichiatra), e comunque di durata non inferiore ad un anno. 
  • Predisposizione di incontri di follow-up generalizzati (a 6 mesi, 1 anno, 2 anni dalla RCS), con la finalità di appurare la qualità dell’inserimento sociale e la bontà delle condizioni psico-fisiche legate agli interventi di adeguamento effettuati.

Il sostegno alla genitorialità è un intervento psicologico che ha l’obiettivo di aiutare i genitori a capire meglio i propri figli ed è utile al fine di trovare le migliori soluzioni educative per loro.
La necessità di un sostegno genitoriale inoltre, sembra più che opportuna in alcuni momenti cruciali della vita dei figli, quali la preadolescenza e l’adolescenza o in coincidenza di particolari eventi coinvolgenti l’intero nucleo familiare, quali ad esempio un lutto o una separazione.

Attraverso questo spazio è possibile, per i genitori, trovare risposte a dubbi ed interrogativi sulle scelte educative, sulla difficoltà di comunicare in modo funzionale ed efficace, sul riconoscimento precoce dei segnali di disagio dei propri figli.

Gli obiettivi generali del percorso di Sostegno alla genitorialità sono:

  • Analizzare la domanda e definire il problema posto dai genitori al fine di orientarli verso forme di intervento adeguate ed efficaci.
  • Fornire strumenti conoscitivi di comunicazione e ascolto che facilitino le relazioni in ambito familiare, permettendo di acquisire maggiore consapevolezza dei reali bisogni dei figli in relazione all’età.
  • Attivare le competenze e le risorse parentali che permettano la gestione delle difficoltà presenti nell’educazione dei figli e, in particolare, nelle situazioni di criticità.
  • Favorire la consapevolezza del proprio vissuto emotivo come genitori e del proprio stile educativo.


SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ IN CASI DI SEPARAZIONE E DIVORZIO
La fine di un matrimonio segnala spesso la disgregazione della famiglia, che può essere devastante per tutte le parti coinvolte. Le persone che una volta erano molto legate e amorevoli spesso diventano avversari e il divorzio diventa un campo di battaglia in cui contendersi soldi, case, figli e potere.

In questa fase i figli hanno bisogno di attenzioni costanti, ma spesso i genitori, arrabbiati e amareggiati, non sono in grado di fornire loro attenzioni, calore, affetto e spiegazioni sull’accaduto. L’intervento psicologico in queste situazioni mira a favorire la transazione familiare, affrontando il dolore emotivo emergente. L’obiettivo è quello di aiutare genitori e figli, a raggiungere un nuovo punto di equilibrio, a partire da cosa dire ai figli, come gestire i conflitti, e favorire una relazione genitoriale sana tra gli ex coniugi.

Guida alla Co-Genitorialità
La separazione dal coniuge non corrisponde alla fine del proprio ruolo genitoriale. E’ possibile la separazione o il divorzio tra marito e moglie o tra conviventi ma non si può “divorziare” dal proprio ruolo genitoriale pertanto i coniugi rimarranno sempre una “coppia” ma solo in termini genitoriali. In questo senso, sarà necessario predisporre un piano di affidamento in materia di responsabilità genitoriale e di condivisione del tempo con i propri figli, stabilito dai genitori stessi tramite accordo oppure tramite disposizione di un giudice.

Nel corso dell’intervento di sostegno, i genitori potranno liberarsi dalle emozioni disfunzionali, potranno affrontare la rabbia e il dolore non risolto sviluppando modelli di comportamento assertivi e rispettosi e impareranno a gestire i conflitti.

Solitamente a questo tipo di consulenza partecipa solo uno dei due genitori e quasi mai partecipano assieme poiché conflittuali.

La consulenza individuale aiuta il genitore in separazione a svincolarsi dal potere dell’altro genitore e aiuta a diventare più efficace nella gestione dei conflitti e nella gestione dei figli.

Il paziente della terapia di coppia è la coppia, non i singoli partner.
In terapia di coppia si lavora affinché i partner imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole, a prescindere dalle difficoltà personali delle persone prese come singole (difficoltà che potrebbero essere affrontate in una terapia individuale).
Se la coppia sarà più armoniosa, naturalmente il risultato sarà anche che le persone staranno meglio, ma questo nella terapia di coppia è visto come un effetto conseguente, non come l’obiettivo dichiarato della psicoterapia.

Sintomi
Quali sono i segni che la coppia funziona in modo disarmonico? Cosa osserviamo in una coppia che ha bisogno di una terapia di coppia?
Per illustrare dei “sintomi” di una coppia disfunzionale, farò riferimento alle idee di John Gottman, un famoso psicologo americano considerato un’autorità nel campo della psicoterapia di coppia.
Gottmann, è l’autore del best-seller “Intelligenza emotiva per la coppia” ,  e nel suo lavoro con le coppie ha identificato quattro comportamenti che rappresentano le avvisaglie di una probabile rottura della coppia.
Sono quattro comportamenti così distruttivi, che con molta probabilità porteranno la coppia – sposata o non sposata – alla rottura. Gottman li chiama i “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”: criticare, disprezzare, stare sulla difensiva, fare ostruzionismo.

Il disagio giovanile è tipico dell’età evolutiva e può esprimersi con varie forme: dalle alterazioni nello sviluppo psicologico a problematiche della condotta e del comportamento.

Non sempre le problematiche dei bambini e dei ragazzi rientrano in un quadro psicopatologico e in molti casi le difficoltà si risolvono naturalmente e spontaneamente. Altre volte, invece, possono mantenersi o aggravarsi ed ecco perché è importante non trascurare il malessere psicologico, imparando a riconoscere ed accogliere i primi segnali di disagio.

Occorre tener presente che il disagio infantile e adolescenziale è spesso nascosto o mascherato poiché di rado in questa fase della vita il malessere viene espresso attraverso le parole, quanto più con sintomi e comportamenti.

La dott.ssa Michela Elisa Dall’Olio solitamente collabora con Psicomotricisti relazionali metodo I.I.P.R. iscritti ad A.N.P.R.I e si occupa di:

Prima Infanzia:
Difficoltà nella relazione Genitore-Bambino che si possono manifestare con:

  • crisi di pianto inconsolabili
  • difficoltà di addormentamento e del sonno
  • disturbi nell’alimentazione – difficoltà durante lo svezzamento
  • depressione post-partum nella madre

Seconda Infanzia:
disturbi del comportamento (mutismo selettivo, comportamenti aggressivi, provocatori e oppositivi, eccessive reazioni di collera e rabbia, difficoltà a rispettare le regole e a tollerare le frustrazioni, iperattività, masturbazione, difficoltà di separazione dai genitori)

  • difficoltà relazionali con i coetanei (isolamento, ritiro sociale, prepotenza)
  • difficoltà di apprendimento e problemi nel rendimento scolastico (difficoltà di concentrazione e attenzione, disordine e disinteresse scolastico)
  • disturbi psicosomatici ed alterazioni fisiologiche (emicranie, mal di pancia ricorrenti, vomito, nausea, dermatiti, alopecia)
  • disturbi d’ansia (paure, fobie, insicurezza, mancanza di autostima)
  • disturbi dell’umore (tristezza, melanconia, apatia, svogliatezza, pensieri sulla morte ricorrenti)
  • disturbi dell’alimentazione (rifiuto del cibo, abbuffate, alimentazione selettiva)
  • alterazioni del controllo sfinterico (encopresi, enuresi)

Adolescenza:
In adolescenza i disturbi psicologici si possono manifestare attraverso alcune difficoltà tra cui:

  • difficoltà scolastiche (abbandono scolastico, voti insufficienti)
  • disagio verso il proprio corpo in trasformazione (insicurezza, goffaggine, paura dello specchio e del confronto con gli altri)
  • disturbi alimentari (anoressia, bulimia, alimentazione selettiva)
  • difficoltà relazionale con i pari e/o gli adulti (fobia sociale, isolamento, ritiro, provocazione, bullismo, svalutazione dell’autorità)
  • disturbi del comportamento (furto, droga, alcol, aggressività, iperattività, dipendenza da internet e/o videogiochi)
  • disturbi nella sessualità (relazioni promiscue, masturbazione eccessiva, identità sessuale)
  • disturbi dell’umore (tristezza, depressione, apatia, vissuti di vergogna e inconcludenza, pensieri ricorrenti di morte)

Solitamente si valuta il caso insieme ai genitori e quando necessario si avvia un percorso individuale per il bambino o l’adolescente.

L’ Obiettivo principale delle consulenze per i genitori riguarda la possibilità che essi possano trovare uno spazio in cui riconoscere e imparare ad utilizzare con consapevolezza le risorse e le competenze che hanno a disposizione per far fronte alle diverse sfide che la crescita di un figlio comporta.

La prassi operativa del percorso con i genitori è la seguente:

  • Il primo passo è stabilire obiettivi chiari, raggiungibili e concordati.
  • Partendo dai significati attribuiti alla situazione e dalle specifiche modalità interattive familiari, vengono studiate, proposte e testate strategie alternative volte al cambiamento di ciò che è percepito come problema.
  • I genitori vengono coinvolti attivamente ed invitati a fare piccoli esperimenti nella quotidianità della relazione con i figli.
  • L’efficacia della consulenza viene monitorata e valutata insieme.

Laddove si ritenga utile è possibile avvalersi della collaborazione con altri specialisti (pediatra, nutrizionista, pedagogista, logopedista, psicomotricista, ecc..)

L’ esame neuropsicologico mira a fornire informazioni sulle abilità cognitive della persona: permette di stimare il funzionamento dell’attenzione, della memoria, del linguaggio, della percezione e delle funzioni esecutive. La valutazione si svolge mediante la somministrazione di test neuropsicologici sia a livello globale sia mediante test neuropsicologici funzione-specifici.

La valutazione neuropsicologica comprende vari passaggi: il colloquio anamnestico (per ricostruire la storia clinica del paziente), il colloquio con il paziente, il colloquio con i familiari e la somministrazione di test cognitivi.

STIMOLAZIONE COGNITIVA (DEMENZE, ALZHEIMER e ALTRE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE)

La stimolazione cognitiva è l’insieme delle attività che hanno l’obiettivo di stimolare e mantenere attive le capacità cognitive di una persona per renderla e mantenerla autonoma e per migliorarne la qualità di vita.

L’obiettivo non è guarire ma

  • Raggiungere il miglior livello funzionale possibile
  • Rallentare il decadimento cognitivo
  • Contrastare la tendenza all’isolamento nel contesto familiare e sociale
  • Contenere i disturbi comportamentali
  • Ridurre lo stress assistenziale
  • Ritardare l’istituzionalizzazione

La mente è un terreno molto fertile! Qualsiasi cosa ci pianti, cresce, sia che si tratti di fiori meravigliosi, sia d’erbacce infestanti

Adagio Orientale